Permesso di soggiorno
e visto di ingresso
Organizziamo accompagnamenti in Questura e in Prefettura per la richiesta di rinnovo o conversione del titolo di soggiorno, oltre all’assistenza nella compilazione del kit e alla fase interlocutoria con la pubblica amministrazione. Ci occupiamo dei ricorsi al tribunale civile e al tar avverso i rigetti di conversione e rinnovo del permesso di soggiorno.
Assistiamo nella preparazione della documentazione per la richiesta dei visti di ingresso per motivi turistici, residenza elettiva, ricongiungimento familiare anche con accessi alla Prefettura e presso le pubbliche amministrazioni. Ci occupiamo dei ricorsi avverso i rigetti delle Ambasciate d’Italia dei visti di ingresso, in particolare per ricongiungimento familiare.
Visto per cura del minore.
02/2017
Sussistendo “gravi motivi”, a salvaguardia dello sviluppo psicofisico del minore, rientrano tra i “familiari” di cui all’art. 31, comma 3, T.U. Immigrazione anche i nonni del minore. Inoltre, a questi ultimi non solo è concessa la permanenza nel territorio dello Stato, per i suddetti motivi, bensì anche l’ingresso nel medesimo con la concessione del rispettivo visto.
Così il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro con la sentenza n. 1178/2018, autorizzando l’ingresso per il periodo di un anno alla nonna materna di una bambina nata in Italia rimasta orfana della madre morta di parto al fine di poter “constatare la possibilità di un affido” ed “escludere lo stato di abbandono”, sussistendo, pertanto, i “gravi motivi” richiesti dalla norma sopra citata.
Notifica provvedimento al difensore.
12/2016
Sentenza con cui il TAR del Lazio conferma la precedente giurisprudenza del TAR Campania e riconosce il diritto del cittadino straniero a ricevere la notifica del provvedimento conclusivo della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno (diniego) tramite il proprio avvocato.
Il Tar Lazio conferma l'illegittimità della prassi, adottata dalle questure in tutta Italia, secondo cui il rigetto della richiesta di rinnovo o rilascio del permesso di soggiorno debba essere effettuato personalmente all'interessato (e non al suo avvocato), così da consentire l'immediato fermo, quindi il trattenimento nel CIE e l'accompagnamento forzato. Questa prassi di fatto scoraggia moltissimi cittadini stranieri a recarsi in questura per ricevere la notifica del diniego, precludendosi nella pratica la possibilità concreta di esercitare il proprio diritto di difesa.